Capolarato, chiuso il processo Sabr: ecco tutti i nomi e le condanne

Il processo, avviato nel 2012 dopo la rivolta dei braccianti stranieri contro i caporali avvenuta nella masseria Boncuri, si è concluso con una condanna degli imputati tra caporali ed imprenditori salentini.

La Corte ha condannato a una pena di 11 anni i neretini Pantaleo Latino, detto “Pantaluccio”, 62enne, che sarebbe stato, secondo la Procura, il referente per tutti i sodali (chiesti 14 anni); Livio Mandolfo, di 50 anni (chiesti 9 anni); Giovanni Petrelli, 54enne di Carmiano (9 anni); il "reclutatore" Saber Ben Mahmoud Jelassi, tunisino di 46 anni detto Sabr – da cui, il nome dell'inchiesta- (il pm ha chiesto 14 anni); sempre 11 anni per gli altri tunisini, Ben Abderrahma Jaouali Sahbi, 47 enne (10 anni), e Bilel Ben Aiaya, 33 enne (chiesti 13 anni).
  
Stessa pena per i cittadini di origine sudanese  Saed Abdellah, detto Said, 30enne (10 anni);  Meki Adem, 56 anni (13 anni);  Nizqr Tanjar, 39enne (7 anni);  Tahar Ben Rhouma Mehadaoui detto Gullit, 42 anni (10 anni);  Mohamed Yazid Ghachir (7 anni) . Inoltre, i giudici hanno disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
  
Gli undici imputati sono stati condannati per i reati continuati di associazione a delinquere, finalizzata a reclutare cittadini extracomunitari clandestini e sfruttamento e riduzione in schiavitù.
  
Inflitti 3 anni a Marcello Corvo, 56enne (invocati 9 anni) e Aibeche Abdemalek, 39 anni di origini algerine, soltanto per il reato di associazione a delinquere. Disposta per loro l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
  
La Corte di Assise ha invece assolto "per non aver commesso il fatto" Salvatore Pano, 60enne, (chiesti 9 anni), difeso da Giuseppe Bonsegna ; Corrado Manfredi, 63enne (9 anni) assistito da Vincenzo Blandolino e  Giuseppe Mariano, detto “Pippi”, 78 anni, di Porto Cesareo (9 anni), assistito da Antonio Romano.
  
È stato disposto, inoltre, il risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede, in favore delle parti civili: il giovane ingegnere camerunense, Jean Pierre Yvan Sagnet, difeso dall'avvocato Viola Messa; la Regione Puglia con l'avvocato Anna Grazia Maraschio. La Cgil assistita da Vittorio Angiolini, la Flai Cgil (sempre con l'avvocato Viola Messa); l'associazione  Finis Terrae con l'avvocato Maria Russo. Invece, per due braccianti assistiti dagli avvocati Maurizio Scardia e Francesco Polo è stata disposta una provvisionale di 10mila euro ciascuno.
 
 
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Galluccio Mezio, Giuseppe Bonsegna, Giuseppe Cozza, Fabio Domenico Corvino, Salvatore Donadei, Vincenzo Perrone, Lucio Calabrese, Vincenzo Blandolino, Amilcare Tana, Silvia Sabato, Antonio Romano, Antonio Luceri, Mario De Lorenzis, Ezio Maria Tarantino.



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