Appalto per lavori fognatura nel Basso Salento in odor di truffa? Sono otto gli indagati per un presunto raggiro da 134mila euro

I sei episodi contestati si sarebbero verificati tra giugno del 2009 e del 2012. Gli indagati sono accusati di non aver tenuto fede agli obblighi del contratto relativo alla sostituzione dei tronchi di fognatura.

Appalto per l'affidamento dei lavori della fognatura nel Basso Salento, in odor di truffa? Sono otto gli indagati nell'inchiesta chiusa nelle scorse ore dal pubblico ministero Antonio Negro.

Si tratta di: Mauro Muya, 54 anni, di Lecce, direttore dei lavori e del servizio di Acquedotto Pugliese s.p.a/Macro Area Lecce; Vincenzo Arachi, già ispettore di Cantiere e Cosimo Damiano  Anglano, dipendente A.q.p. entrambi 69 anni di Nardò ; Antonio Gai, 40enne di Cavallino, ingegnere, già direttore operativo e responsabile della sicurezza cantieri; Emanuele Rizzo, 41 anni di Monteroni, amministratore unico e legale rappresentante della ditta I.C.O.S . spa; Mario Capoccello, 47enne di San Pancrazio Salentino, dipendente e ingegnere presso la ditta I.C.O.S . spa; Alessio Tundo, 36 anni di Seclì, amministratore unico e legale rappresentante della Tundo s.r.l. ; Michele Tundo, 63 anni di Seclì, proprietario e e legale rappresentante della Tundo s.r.l. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Giampiero Geusa, Massimo Muci, Francesca Conte, Vito Epifani, Laura Serafino. Essi potranno entro il termine di venti giorni, presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dagli inquirenti.

Muya, Gai, Rizzo, Capoccello, Alessio Tundo e Michele Tundo rispondono di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, peculato, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico  e materiale commesso da pubblico ufficiale. I sei episodi contestati si sarebbero verificati tra giugno del 2009 e giugno 2011.

Gli indagati sono accusati di non aver tenuto fede agli obblighi del contratto tra le ditte appaltatrici e sub-appaltatrici e l'Aqp, relativo alla sostituzione dei tronchi di fognatura nei Comuni di Presicce, Spongano, Specchia e Supersano, Depressa e Lucugnano ( frazioni di Tricase). Il copione del raggiro,  per la somma complessiva di oltre 134mila euro, sarebbe stato secondo l'accusa, il seguente: Muya e Gai con la complicità di  Rizzo, Capoccello, Alessio Tundo e Michele Tundo, si sarebbero appropriati dei tronchi di fognatura, di cui avevano la disponibilità grazie al ruolo ricoperto. In che modo? Producendo un certificato di ultimazione dei lavori e attestazione di regolare esecuzione, dichiarando che questi erano stati eseguiti in tempo utile e rispettando le norme. Questo meccanismo permetteva di raggirare l'Aqp che liquidava a favore delle ditte il compenso previsto.

Peccato che i lavori non erano stati mai completamente realizzati o solo parzialmente.

Muya e Rizzo poi rispondono di falso ideologico e materiale per un altro episodio. Nell'atto unico di collaudo tecnico amministrativo del 3 marzo 2011, dichiaravano che i lavori relativi agli appalti delle frazioni di Tricase e di Spongano, sarebbero stati eseguiti in conformità delle norme tecniche e rispettando le prescrizioni della direzione dei lavori.

Invece, Arachi e Muya rispondono anche di tentata concussione. Essi sfruttando i rispettivi ruoli, avrebbero tentato di ottenere sia dal dipendente che dal legale rappresentante di un'altra ditta, la somma di mille euro per ciascun lavoro appaltato o da appaltare nel comune di Taurisano, per la riparazione di impianti idrici e fognanti. Ciò sarebbe avvenuto attraverso minacce di severi  controlli di Aqp, ma anche con la promessa di affidare alla suddetta ditta, altri lavori.
Invece, il solo Muya è accusato anche di molestie sessuali, per aver sempre nell'esercizio delle sue funzioni, toccato il sedere sotto la gonna al legale rappresentante di un'altra ditta, affinché, ritiene l'accusa,  cedesse ad un suo ricatto.  L'episodio si sarebbe verificato a Lecce, nel dicembre del 2010.

Infine, Anglano risponde di favoreggiamento personale per aver cercato di convincere con minacce velate il titolare della ditta ( ricattato da Arachi e Muya), a ritrattare le accuse formalizzate davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria.
Gli accertamenti investigativi eseguiti nel giugno di quattro anni fa, condotti dai carabinieri del Norm di Lecce guidati dal maresciallo Angelo Stefanelli, hanno riguardato i lavori sulla fogna nera nel Basso Salento.

Negli scavi eseguiti, emergeva che i lavori di sostituzione risultavano eseguiti nel 2009,mentre sulle tubature risultava una data diversa. Inoltre, gli strati di bitume e dei materiali risultavano in contrasto con quanto previsto dal capitolato d’appalto. Il pm Antonio Negro ha disposto il sequestro di una parte della tubazione di scarico. 



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