Affaire Antiracket: il Riesame ‘conferma’ il carcere per Gorgoni e i domiciliari per la Politi

Il Tribunale del Riesame ha rigettato le richieste presentate per il funzionario dell’Ufficio patrimonio di Palazzo Carafa e per la segretaria della Gualtieri. Invece, il 13 giugno si decide sul Riesame della difesa e su Appello della Procura per Monosi

Resta in carcere Pasquale Gorgoni, funzionario dell’Ufficio patrimonio di Palazzo Carafa. Il Tribunale del Riesame (Presidente Maria Pia Verderosa, relatore Antonio a Gatto, a latere Anna Paola Capano) ha rigettato la richiesta presentata dalla difesa per il 62enne leccese. L’indagato risponde dei reati di peculato, truffa aggravata, corruzione e falso.

Nella giornata di ieri innanzi al Riesame, il suo legale, l’avvocato Amilcare Tana, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare per “insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”. Ricordiamo anche che, la Procura ha proposto Appello avverso l’ordinanza del gip Gallo, che si discuterà nei prossimi giorni. I pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci contestano a Gorgoni anche un altro episodio  di “corruzione per altri contrari al dovere di ufficio”. Avrebbe promesso alla Gualtieri l’accreditamento dell’associazione antiracket Salento come ente di formazione, in cambio della “prospettazione” di un inserimento in almeno cinque iniziative economiche promosse dalla stessa.

Il Riesame ha rigettato la richiesta della difesa anche per Serena Politi, 39enne di Carmiano, segretaria della Gualtieri. Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Milli, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza per insussistenza delle esigenze  cautelari, poiché la Politi è fuori dall’associazione da circa un anno e non ci sarebbe il rischio di una reiterazione del reato. Anche per la Politi, la Procura ha proposto Appello, chiedendo la “sostituzione” della misura dei domiciliari con quella del carcere.

È stata fissata la data cruciale, in cui si discuterà la posizione di Attilio Monosi, indagato nell’affaire Antiracket sulla presunta truffa per ottenere contributi ed agevolazioni attraverso fondi pubblici.

Infatti, il 13 giugno, dunque soltanto due giorni dopo la votazione per eleggere il nuovo Consiglio Comunale, innalzi ai giudici del Riesame, prenderanno la parola sia la difesa che la Procura.  Infatti, si discuterà anzitutto il ricorso presentato dall’avvocato Riccardo Giannuzzi per il 45enne di Lecce, assessore al bilancio dimissionario di Palazzo Carafa. Lo stesso giorno, innanzi agli stessi giudici, si terrà anche la requisitoria dei pubblici ministeri. La Procura ha infatti proposto Appello avverso l’ordinanza del gip Gallo che dispone la misura interdittiva per 1 anno, contestando l’accusa di peculato. I pm chiedono, infatti , nei confronti di Monosi l’applicazione degli arresti domiciliari ( inizialmente era stata chiesta al gip la misura carceraria ).



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