‘Twiga’ a marchio Flavio Briatore, acquisita documentazione in originale presso il Comune di Otranto

Nella giornata odierna, gli uomini della Polizia Provinciale hanno acquisito diverse carte. Nel corso di una ‘visita’, i militari si sono fatti consegnare i documenti in originale relativi ai permessi di costruire, per capire se siano conformi alla destinazione d’uso.

La Procura leccese vuole verificare  se Il “Twiga” a marchio Flavio Briatore abbia tutte le carte in regola dal punto di vista autorizzativo. Nella mattinata odierna, gli uomini della Polizia Provinciale, guidati dal capitano Antonio Arnò, hanno acquisito diverse carte.

Nel corso di una "visita" presso gli uffici del Comune di Otranto, i militari su delega del sostituto procuratore  Antonio Negro si sono fatti consegnare i documenti in originale relativi a concessioni edilizie e permessi di costruire, per capire se siano conformi alla destinazione d'uso. Inoltre, è stato acquisito il Prg (Piano Regolatore Generale) per stabilire se sia possibile sul terreno classificato come agricolo su cui sorge il Twiga, realizzare uno stabilimento balneare. Dunque, installare strutture mobili per consentire l'accesso a mare.

Occorre ricordare che il Twiga ha comunque ottenuto nei mesi scorsi l'autorizzazione paesaggistica. Al momento non è ancora pervenuto il parere della Sovrintendenza entro il termine prefissato, il che, in virtù di una sorta di silenzio -assenso, permette comunque di avviare i lavori.

Gli inquirenti ad ogni modo, attraverso la disamina della suddetta documentazione, vogliono verificare se siano state realmente rispettate tutte le prescrizioni ambientali e urbanistiche ed i vincoli storici e paesaggistici. Inoltre, nelle settimane scorse è stato effettuato un primo sopralluogo presso il Twiga.

Gli accertamenti hanno riguardatole strutture mobili del lido balneare composte da cabine, bar, ristorante e locale notturno e la discesa al mare.

L’inchiesta è stata avviata dal pubblico ministero Antonio Negro con l’ipotesi di reato di abusivismo edilizio, anche se momento non vi è alcuna iscrizione nel registro degli indagati.L'operazione investigativa condotta assieme ai carabinieri dell'ex Corpo Forestale dello Stato, rientra in un quadro più ampio di controlli da parte della Guardia Costiera nel tratto di costa otrantino, dove sorge anche Il “Twiga”, situato in località “Cerra”.

L'inchiesta è scattata anche a seguito della diffusione sui social network di alcune foto che mostrerebbero l'effetto "impattante" della mega struttura sul territorio e l'ambiente circostante.



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