​Un ‘ghetto’ nel mercato di Settelacquare. I box trasformati in case per extracomunitari e senza tetto

I box del mercato di Settelacquare che avrebbero dovuto ospitare i commercianti di piazza Libertini sono stati trasformati in rifugi di fortuna da extracomunitari e senza tetto. Le segnalazioni dei cittadini preoccupati, al momento, sono rimaste inascoltate.

La segnalazione di un cittadino giunta alla nostra redazione non racconta nulla di nuovo: «Volevo portare alla vostra attenzione – ci scrive un lettore – che i prefabbricati abbandonati sullo spiazzo del mercato di Settelacquare sono stati occupati da extracomunitari e senza tetto».
  
Un copione già visto, purtroppo. I 48 box che si affacciano sul piazzale Vittime del Terrorismo che avrebbero dovuto rappresentare una “casa” per i commercianti di Piazza Libertini, sono diventati «terra di nessuno», anzi un luogo dove hanno trovato rifugio le persone in difficoltà, che non hanno un tetto sopra la testa e che hanno trovato un riparo di fortuna proprio lì, in quello che sarebbe dovuto diventare un polo commerciale di tutto rispetto. Si “contendono” lo spazio il degrado che si è impadroniti della struttura, dove sono visibili i segni della sporcizia e dell’inciviltà come quelle scritte sui muri che danno il senso dell’abbandono.
  
Siamo nei pressi di viale Aldo Moro, la strada che congiunge il popoloso quartiere della 167/A a Piazza Partigiani e, quindi, alle zone centrali del capoluogo, una strada che negli ultimi anni ha conosciuto una autentica esplosione urbanistica grazie non solo alle abitazioni private, ma anche ad un centro commerciale da poco nato, alla clinica Petrucciani, alla Dogana, all’Enel e da ultimo agli uffici comunali che viale Lombardia si sono trasferiti in quella zona.  E ancora, siamo a due passi da quel mercatino multietnico che era stato pensato come un polo di aggregazione interculturale e dalle abitazioni residenziali di via Lodi, via Fiesole e via Abba. Insomma, un punto della città che ha cambiato il volto negli ultimi anni.
  
Ma adesso quella location sembra essere diventata un vero e proprio ghetto come testimoniano i tavolini e le bottiglie che si notano passando e che sono segni di uno stanziamento abitativo non più occasionale, ma fisso. E gli abitanti della zona cominciano a “impensierirsi”: qualcuno vive lì da tempo, ma non sapere chi siano i vicini di casa desta qualche preoccupazione.
  
Più di ogni altra cosa, preoccupa il fatto che queste segnalazioni giunte a chi di dovere nelle scorse settimane sembra non abbiano sortito alcun effetto ed ecco allora che parte il tam tam mediatico. E anche in questo caso siamo solo all’inizio. 



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