​Promesse di trasferimenti in cambio di denaro, Sottocapo della Guardia Costiera torna a piede libero

Umberto Accoto, sottocapo della guardia costiera di Otranto finito agli arresti domiciliari con l’accusa di millantato credito, è tornato a piede libero. Lo ha disposto il Gip, Stefano Sernia che ha convalidato l’arresto.

Avrebbe promesso ai colleghi prestigiosi trasferimenti di sede o di ufficio, vantando conoscenze altolocate, in cambio di denaro: Umberto Accoto, sottocapo della guardia costiera di Otranto finito al centro di una bufera giudiziaria con l’accusa di millantato credito, lascia i domiciliari e torna a piede libero. Lo ha disposto il Gip Stefano Sernia che ha, comunque, convalidato l'arresto del militare.
  
Il giudice ha anche disposto l'obbligo di dimora e l'interdizione per 1 anno dai pubblici uffici. Accolta, dunque, l'istanza del suo difensore Daniele Petracca che aveva chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, dove era finito quando gli uomini della Capitaneria di Porto lo avevano ‘sorpreso’ a pochi passi da una stazione di servizio, a Muro Leccese, con una busta bianca contrassegnata con una x, con all’interno dieci banconote da 100 euro, tutte fotocopiate prima della consegna e uno smartphone.
  
Accoto, davanti al Giudice e al suo avvocato, ha ammesso di aver chiesto somme di denaro ai colleghi promettendo favori, ma ha respinto l’accusa di millantato credito affermando che quel denaro non era destinato ad un pubblico ufficiale perché, in realtà, non aveva nessuna conoscenza ‘importante’.
  
Il piano per smascherare il sottocapo era scattato quando i suoi “atteggiamenti” non proprio consoni alla divisa che indossava erano arrivati all’orecchio dei suoi superiori. Insomma, Accoto era stato denunciato da un collega che aveva ricevuto la proposta "incriminata".



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