​Brindisi, atterraggio di emergenza per salvare un bambino colto da infarto. Non ce l’ha fatta

Triste epilogo per un piccolo viaggiatore diretto in Francia per subire un intervento che avrebbe dovuto salvargli la vita. Il suo cuore non ha retto è ha cessato di battere presso l’Aeroporto del Salento

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C’è ancora un velo di tristezza all’Aeroporto di Brindisi dove, ieri, si è consumata una tragedia. Il destino di un bambino di tre anni di origine francesi, ma residente in Madagascar, infatti, ha trovato il suo epilogo in quel dell’aeroscalo salentino.
 
Il piccolo, partito dallo Stato insulare sudafricano insieme ad un altro suo coetaneo, era diretto verso la Francia dove, dopo aver subito un intervento che, appunto, doveva garantirgli una sorte diversa, sarebbe stato destinato all’adozione. Il fato, a quanto pare, aveva già deciso altrimenti.
 
Dopo aver lanciato una richiesta di atterraggio di emergenza alla torre di controllo, infatti, l’aereo a bordo del quale si trovava ha dovuto interrompere il suo tragitto nel disperato tentativo di salvargli la vita a seguito di un infarto che, nel frattempo, lo aveva colpito.
 
Le operazioni di soccorso e di avvicinamento del velivolo francese sono state immediatamente gestite dal supporto operativo dell’Aeronautica Militare che aveva intanto dirottato l’atterraggio presso la propria infrastruttura dove, ad attendere il minore, c’erano già le ambulanze dell’Ospedale Antonio Perrino di Brindisi.
 
Vani, tuttavia, i tentativi di strappare il bambino alla morte. Giunti, appunto, presso il nosocomio messapico, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
 
Il suo accompagnatore, un membro dell’associazione umanitaria “Aviation sens Frontiere”, è rimasto, quindi, a Brindisi probabilmente per gestire le formalità del caso mentre, l’altro piccolo passeggero da lui scortato, ha proseguito il suo viaggio verso Parigi affidato alla custodia del comandante dell’aereo.
 
di Luca Nigro



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