​Accusato di aver ceduto un mitra a pregiudicato: Poliziotto condannato a 3 anni e 8 mesi

Si tratta di Domenico Cennamo, 45enne di origini napoletane, ma residente a Merine. Il gup Michele Toriello, al termine del giudizio abbreviato, ha condannato anche l’altro imputato Pietro Paolo De Dominicis alla pena di 4 anni per ricettazione e detenzione di arma da guerra.

Era accusato di aver ceduto un mitra a pregiudicato e per un poliziotto è arrivata la condanna a 3 anni e 8 mesi. Dunque, Domenico Cennamo, 45enne di origini napoletane, ma residente a Merine è stato ritenuto colpevole dei reati di furto e vendita di arma da guerra.
  
Il giudice ha accordato all'imputato le attenuanti generiche, in virtù della collaborazione dimostrata in fase d'indagini. Inoltre, il gip ha disposto per Cennamo gli arresti domiciliari (era ancora detenuto in carcere) presso la casa di una parente a Napoli, accogliendo la richiesta del suo difensore. In precedenza, il pubblico ministero Carmen Ruggiero aveva, invece, invocato la pena di 6 anni.
  
Il giudice Toriello, inoltre, ha condannato l'altro imputato Pietro Paolo De Dominicis, 52enne di Merine, alla pena di 4 anni per ricettazione e detenzione di arma da guerra (il pm ha chiesto la stessa pena). Inoltre, il giudice ha confermato la misura cautelare ai domiciliari per motivi di salute. De Dominicis è assistito dall'avvocato Elvia Belmonte.
  
La sentenza è stata emessa dal gup Michele Toriello al termine del processo con rito abbreviato.
  
Le indagini hanno preso il via, quando i poliziotti si sono accorti che dall’armeria della Questura mancava un’arma. La scoperta, avvenuta durante i controlli di routine, ha insospettito gli uomini in divisa. Una preoccupazione resa ancor più “allarmante” dal fatto che gli accertamenti avviati avevano permesso di escludere, fin da subito, eventuali errori. L’arma mancante poteva essere stata sottratta solo da chi aveva la possibilità di accedere all’area riservata.
  
Durante il serrato interrogatorio, l’agente è crollato ammettendo di essersi impossessato dell’arma per cederla ad un pregiudicato di Merine, indicando dove ritrovare l'arma. A quel punto non restava che recuperare il ‘maltolto".
  
Durante d'udienza di convalida dal carcere di Borgo San Nicola, innanzi al gip Stefano Sernia, Cennamo ha confermato di aver dato, spinto da necessità economiche, l'arma a Pietro Paolo De Dominicis, con precedenti per droga, anche lui finito in manette.



In questo articolo: