Masseria occupata dai rom, non si sblocca nulla. Giliberti: ‘grave che non si ripristini la legalità’

Il proprietario della masseria abusivamente occupata da alcune famiglie rom non sa più a che santo votarsi, nemmeno il suo peregrinare su tutti i network di informazione locali e nazionali sembra sortire effetti. Sembra quasi si debba rassegnare all’esproprio…

Nonostante gli appelli e le richieste di aiuto, nulla è cambiato per Luigi Marzo, il 76enne di San Pietro in Lama che non ha mai potuto mettere piede nella masseria ereditata l’anno scorso dalla sorella, perché la proprietà di 13 ettari nelle campagne tra Lecce e Novoli è stata trasformata in un’abitazione di fortuna da tre famiglie rom, con decine di figli piccoli al seguito, che non hanno nessuna intenzione di andar via. Anzi, in più occasioni gli “ospiti indesiderati” hanno avanzato pretese a dir poco assurde come la minaccia, nemmeno tanto velata, di restituire al pensionato il maltolto solo e soltanto quando verranno “risarciti” per i lavori che avrebbero fatto all’interno della struttura per renderla a loro dire più vivibile.  In un’occasione, hanno avuto addirittura l’ardire di consigliare al 76enne di «trascinarli in tribunale», come ha raccontato in un'intervista a leccenews24.
 
 Peccato che nella masseria è evidente a occhio nudo senza nemmeno la necessità di addentrarsi negli edifici, il degrado e la sporcizia, senza contare che i vigili del fuoco, durante un sopralluogo, hanno dichiarato il capannone pericolante tant’è che al signor Marzo è stato ordinato di mettere in sicurezza l'immobile per (testualmente) garantire la sicurezza verso terzi. In altre parole, dovrà ristrutturare a sue spese ciò che probabilmente gli stessi abusivi hanno danneggiato.
 
Sull’argomento che continua a far discutere è intervenuto anche Mauro Giliberti, candidato sindaco per Lecce 2017 che sulla sua pagina facebook ha condiviso un lungo post in cui annuncia di aver chiesto al Prefetto e al Questore di Lecce di «far comprendere attraverso quali modalità e tempistiche lo Stato intenda tutelare un diritto sacrosanto».
 
Perché ad oggi, il pensionato di San Pietro in Lama è stato abbandonato da tutti, in primis da quelle istituzioni che avrebbero dovuto “proteggere” le sue ragioni: « Il diritto di proprietà è sacro e lo Stato deve farsi carico di difenderlo; se così non è, non siamo più in un Paese civile. È molto grave che il legittimo proprietario di una masseria non possa entrarvi perché occupata da estranei. È ancor più grave che passino giorni e giorni senza che nessuno provveda a ripristinare la legalità. Pensiamo a chi guarda la propria casa occupata da estranei e assiste al trascorrere dei giorni senza che nulla cambi. Un pensiero insostenibile per una comunità civile».



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