Mancata riqualificazione? Nessun reato: assolto l’ex dirigente dell’Ufficio Tecnico di Nardò

Assolto da ogni addebito l’ing. Piero Formoso, ex dirigente del Comune di Nardò che era stato accusato di non aver dato seguito alle istanze di alcuni proprietari di aree che sollecitavano un atto di riqualificazione urbanistica. Accolte quindi le eccezioni dell’avvocato Quinto.

Nessun reato rilevato in udienza preliminare e quindi assoluzione piena per l’ex Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nardò Piero Formoso. Si tratta del caso alle zone sottoposte a vincolo scaduto: il Gip Giovanni Gallo, nell’udienza nella quale il Pubblico Ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’ing. Formoso per il reato di omissione di atti d’ufficio, non ha ravvisato alcuna violazione di legge.
 
L’accusa era di non aver provveduto a dare corso alle istanze di alcuni proprietari di aree che avevano sollecitato l’adozione di un atto di riqualificazione urbana a seguito della decadenza dei vincoli pre-espropriativi imposti dal Piano regolatore. Il GIP ha invece condiviso le argomentazioni dei difensori dell’ing. Formoso, gli avvocati Antonio Quinto e Michele Bonsegna e ha stabilito che nessun addebito potesse essere mosso nei confronti del Dirigente, evidenziando che il fatto non sussiste.
 
La questione era nata a seguito di una sentenza del TAR Lecce del gennaio 2014 che aveva accertato l’avvenuta decadenza delle zone F del PRG: alcuni proprietari di quelle aree si erano rivolti all’Ufficio Tecnico chiedendo l’adozione di un nuovo atto di pianificazione per quelle zone “bianche”. Il Dirigente Formoso in quella sede aveva rimesso la questione alla Giunta anche in considerazione del fatto che con una precedente deliberazione di Consiglio Comunale era stato stabilito che tutti i privati potevano attuare in via diretta e senza intervento comunale le previsioni di PRG nel rispetto delle destinazioni di zona.
 
La Giunta, dunque, aveva deliberato di proporre appello al Consiglio di Stato. Solo successivamente alla pronuncia cautelare del Consiglio di Stato di conferma della decisione del TAR e alla notifica di un ricorso per ottemperanza da parte degli stessi proprietari era stata predisposta la deliberazione per la riqualificazione dell’area, poi regolarmente adottata dal Consiglio Comunale; sicché quegli stessi proprietari avevano denunciato in sede penale il Dirigente dell’Ufficio Tecnico, imputandogli il ritardo nell’adozione degli atti di riqualificazione e i danni derivanti dal mancato sfruttamento commerciale dei suoli.
 
Oggi invece nessun reato è stato rilevato dal Gip: Piero Formoso è stato così assolto da ogni addebito. Nulla di fatto, quindi, i proprietari che si erano costituiti parte civile con l'avvocato Massimo Muci invocando un risarcimento di oltre 190 mila euro per il comportamento inerte da parte dell’Ufficio Tecnico.
 
“Va detto peraltro – spiegano i legali difensori dell’ex dirigente del Comune neretino –  che la vicenda si è chiusa anche sul piano amministrativo perché alcuni giorni or sono il Consiglio di Stato, accogliendo le eccezioni difensive ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dagli stessi proprietari delle zone in questione contro la deliberazione consiliare con la quale è stata disposta la conferma delle previsioni rivenienti dal PRG e l’introduzione del meccanismo dell’intervento edilizio diretto dei privati ed ha respinto l’ulteriore richiesta risarcitoria questa volta rivolta nei confronti del Comune”.