Passeggiando in questi giorni per le affollate strade di Lecce, ci si può addentrare in un’atmosfera lontana, tra carte di riso, inchiostri, ideogrammi e poesia figurativa: dal 21 aprile è infatti possibile incontrare la Cina alla Galleria Foresta nella mostra personale dell’artista Zhang Guangxian. Curata da Ester Annunziata, docente di “Urban Design” dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, è l’inizio di una stratta collaborazione con la folta comunità di studenti provenienti dalla Cina che frequentano l’ABA ed il Conservatorio di Musica di Lecce. Shi Hongbo (alias Francesco) è il rappresentante – portavoce, nonché il primo diplomato cinese all’Accademia di Belle Arti e ci accoglie con la proverbiale disponibilità per illustrare modalità, complessità e significati delle opere in mostra.
Mi soffermo a chiacchierare con l’artista, nato a Nanchino 56 anni fa e diplomato all’Accademia di Belle Arti “Quingua” all’Università di Pechino. Nei ricordi affiorano le difficoltà di poter studiare per le precarie condizioni economiche e i 45 Km che percorreva ogni giorno per raggiungere la scuola. Ama molto gli artisti della Dinastia Quin e coltiva una predilezione per l’artista cinese Wu Changshuo. Alla domanda sulle sue preferenze nell’arte occidentale, snocciola il nome di Monet e le sue “Ninfee” (ndr anche il francese amava l’Oriente).
L’allestimento, curato dagli studenti dell’Accademia, ben si integra nello spazio della galleria e si divide in due sezioni: la rappresentazione di fiori e animali e le pittografie in cui sono assenti immagini figurative. Prevale il segno, ora potente ora lirico e calibrato, mai scontato, in equilibrio tra pieni e vuoti, una simmetria di rimandi e di frasi beneauguranti, alternate alla firma e al timbro dell’artista. Tra decori floreali e paesaggi calligrafici, predomina il gallo, uno dei segni dello zodiaco cinese, immagine di sapienza e di buon auspicio, il cui fonema in cinese suona Zji, lo stesso della Buona Fortuna. Non ci resta che percorrere la Via della Seta alla Galleria Foresta in via Federico D’Aragona a Lecce.
di Maria Agostinacchio