I giudici onorari incrociano le braccia. Da oggi fino al 24 febbraio c’è lo sciopero di categoria

Lo sciopero proclamato per difendere il proprio diritto a svolgere le funzioni loro affidate. Il 16 febbraio si sono riuniti sotto al Csm per invocare l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

È partito oggi e si protrarrà fino al 24 febbraio prossimo, lo sciopero che vede la categoria dei giudici onorari incrociare le braccia. La decisione allo scopo di difendere il proprio diritto a svolgere le funzioni loro affidate – a condizioni economiche rispettose della loro indipendenza e autonomia – e per ribadire la propria volontà di fornire un effettivo e sempre maggiore supporto alla magistratura di ruolo.
   
Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera di 100 Procuratori della Repubblica, tra i quali il Procuratore Aggiunto di Lecce, Antonio De Donno, per far riflettere il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando sulla gravità della volontà politica di rendere ancora più precaria la magistratura onoraria.
   
Prorogati per 17 anni, senza alcuna tutela previdenziale o assicurativa, i magistrati onorari si sono rivolti al Consiglio d'Europa e alla Commissione europea, che hanno censurato il loro inquadramento precario. Il Ministro Orlando, però,  ha stigmatizzato tale iniziativa europea additandola, quale causa del suo diniego all'invocata stabilizzazione della categoria, ritenendola incompatibile con la Costituzione, che la riserverebbe ai soli magistrati che abbiano superato il concorso ordinario.
   
Il giudici onorari, però, fanno sapere che il titolare del Dicastero ignora il fatto che i  Padri costituenti mai avrebbero consentito alla magistratura onoraria di esercitare “tutte le funzioni attribuite a giudici singoli” (art. 106 Comma 2 Cost.) per poi consegnarla alla precarizzazione o alle derive autoritarie di altri pubblici poteri.
   
L'inquadramento a tempo indeterminato – proseguono –   non c'entra niente con l'inquadramento nel ruolo ordinario dei magistrati di carriera, ma attiene all'inamovibilità, guarentigia di indipendenza e autonomia cui potrebbe derogarsi, forse, per i soli magistrati onorari di nomina elettiva, la cui istituzione non è peraltro mai avvenuta, seppure consentita dalla Costituzione.
   
Per converso l'ordinamento conosce magistrati a tempo indeterminato di nomina non concorsuale: i consiglieri di Cassazione incaricati dal CSM per chiamata diretta dagli albi forensi e dagli atenei.
   
L'inquadramento a tempo indeterminato dei magistrati onorari non tange minimamente le prerogative esclusive della magistratura di carriera, titolare unica di tutte le funzioni diverse da quelle giudiziarie devolvibili a giudici singoli: ossia quelle presidenziali, direttive, semidirettive e di composizione e designazione elettiva dei componenti di organi collegiali di autogoverno.
   
Inoltre, già il 16 febbraio scorso, i giudici onorari si sono riuniti sotto l'organo di autogoverno dell'intera e unica magistratura, il Consiglio Superiore della Magistratura, dove hanno invocato  l'intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella, che lo presiede, quale garante supremo della democrazia, dell'unità nazionale e della autonomia dell'ordine giudiziario da ogni altro potere.



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