Gli studenti sono tornati a scuola, ma battono i denti. E il corteo di protesta sfila in cittÃ

Gli studenti di due istituti superiori leccesi sono scesi in strada per protestare contro la mancata accensione dei termosifoni a scuola durante i giorni del grande freddo. Studenti al gelo durante le lezioni anche in tanti istituti della provincia.

I disagi sono stati tanti, lo sappiamo, quelli che ha provocato Burian e il suo gelo siberiano. Trasporti bloccati, supermercati  dai ripiani in parte vuoti, uffici e scuole chiuse. Ora il tutto è tornato alla normalità – nonostante si profili una nuova ondata di freddo intenso – ma per gli studenti che sono tornati a sedere tra i banchi i disagi stanno proseguendo.

In tantissimi comuni della provincia, oltre che a Lecce, si stanno facendo i conti con l’aria gelida e le aule fredde. In molti istituti scolastici sono stati registrati guasti ai termosifoni, da Nardò a Campi salentina. Va detto che, anche laddove i riscaldamenti funzionano, le ore di accensione non bastano per placare il freddo accumulato nei giorni scorsi sotto la neve.

Per tornare al Capoluogo, tanti sono stati gli istituti scolastici che hanno disposto l’attivazione dei termosifoni nonostante l’assenza degli studenti e questo ha permesso un rientro a scuola un po’ più confortevole, soprattutto per i piccoli alunni delle scuole dell’Infanzia e della Primaria. Anche in questi casi, però, disagi sono stati registrati dai genitori che temono per i propri figli che permangono in aule gelide.

Arrivando agli istituti superiori, il problema non cambia, anzi appare vecchio come il mondo: se il caso riscaldamenti mal funzionanti ha sempre tenuto banco, figuriamoci nei giorni di freddo un po’ più anomalo per il nostro territorio.

E allora, i ragazzi non ci stanno e questa mattina gli alunni dell’Istituto Alberghiero Presta-Columella, insieme ai colleghi del Liceo Artistico leccese Ciardo Pellegrino hanno popolato le strade principali di Lecce, sfilando in un corteo che attraverso i principali viali della città è giunto nel centro, ai piedi dei Palazzi ove risiedono le Istituzioni. “Far lezione con giacconi, cappelli e sciarpe è assurdo oltre che ridicolo – hanno affermato gli studenti questa mattina – Comune e Provincia trovino delle soluzioni perché il diritto allo studio passa anche da qui. Passa da ambienti confortevoli, oltre che da condizioni agevoli”.

Insomma, la polemica impazza e nuovi grattacapo chiedono una riflessione.