Emergenza xylella, Fabio Ingrosso: ‘Nel Disegno di Legge 147 molte criticità e aspetti da chiarire’

Il Presidente di Copagri esamina la proposta. Molti i punti di difficile interpretazione. Dalla mancanza di riferimenti al rafforzamento delle piante a una definizione non precisa di ‘zona delimitata’, fino alla poca chiarezza in materia di rimborsi per gli agricoltori.

“In un momento storico particolare, come quello che si vive da molto tempo, in cui l’impegno di tutti deve essere orientato alla salvaguardia del patrimonio olivicolo, all’attuazione di pratiche mirate e strategicamente progettate che hanno l’obiettivo di tutelare i produttori e l’economia agricola pugliese e salentina, quello presentato è un disegno di legge che riveste un ruolo fondamentale per il territorio pugliese”, con queste parole il Presidente di Copagri, Fabio Ingrosso, commenta il Disegno di Legge 147 della Regione Puglia, in materia di emergenza xylella.
 
Sono tanti i punti critici del provvedimento legislativo individuati dalla Confederazione Produttori Agricoli che sono stati, altresì, resi noti con una nota fatta pervenire  al Presidente della IV Commissione Consiliare Agricoltura  della Regione Puglia, Donato Pentassuglia; alla Sezione Affari e studi giuridici e legislativi del Consiglio Regionale;  ai presidenti dei gruppi consiliari e ai componenti l’Ufficio di Presidenza.
 
“Purtroppo – prosegue Ingrosso – sono tante le criticità e gli aspetti da chiarire: in tutti gli 11 articoli, per esempio,  non c’è il minimo accenno a proposito del rafforzamento della pianta e della verifica di eventuali tolleranze e resistenze.
 
Poco chiaro è anche il concetto di ‘zona delimitata’, quella in cui si dovrebbe provvedere alla rimozione delle piante infette che, da quanto è dato capire, dovrebbe comprendere sia la zona infetta che quella cuscinetto.
 
Per non parlare, poi, dei rimborsi nei confronti dei produttori dove anche qui c’è bisogno di fare molta chiarezza. Sarebbe opportuno spiegare cosa si intende con ‘ottenere compensazione per il mancato reddito quando i danni subiti per effetto della batteriosi superano il 30% della produzione lorda vendibile aziendale’. Ci si interroga sull’eventualità che l’azienda in questione potrebbe essere penalizzata nel caso in cui il reddito da attività agricola non è derivante esclusivamente da olivicoltura, ma influiscono altre colture (zootecnia, orticole o altro)”.
 
Dopo la disamina dettagliata, poi, da parte di Ingrosso giungono anche i consigli per il miglioramento del Ddl: “Alla luce di quanto è stato esposto, come più volte ribadito, suggeriamo di prevedere, oltre alla pratica dell’innesto, a tutela del nostro inestimabile patrimonio olivicolo, la possibilità di poter reimpiantare/sostituire le piante ormai non più produttive non solo dal punto di visto agronomico, ma soprattutto dal punto di vista economico.
 
Ma molto c’è anche da chiarire in materia di indennizzi ai produttori che da troppo tempo patiscono gli effetti del batterio. Per questo riteniamo necessario specificare, senza se e senza ma, in che modo si intende intervenire a sostegno degli agricoltori soprattutto per quel che riguarda la definizione di parametri dettagliati e, soprattutto, trasparenti”.



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