Che bella la luce su Santa Croce che si riflette sui pali delle impalcature…

Certamente si è fatto un passo avanti nella fruizione di uno dei monumenti simbolo di Lecce, ma è inutile negare che le impalcature posizionate sulla facciata disturbino la vista di chi ama la città.

Tanto tuonò che piovve! Alla fine, dopo una grande mobilitazione popolare e sulla spinta di una importante testata locale, la Basilica di Santa Croce, uno dei monumenti più belli e più visitati della città di Lecce, ha ritrovato la luce.  Luce, nel senso di vera e propria illuminazione che non si riesce a capire per quale motivo era del tutto assente sul simbolo per eccellenza del barocco, che in una strada non troppo illuminata già di suo risultava quasi invisibile, inesistente.
 
Dopo oltre cinque mesi, finalmente si è trovato un accordo tra la Provincia di Lecce ed Enel Sole. Certo, si tratta di una soluzione temporanea ma che almeno permette di godere della facciata anche di sera, quando turisti e non sono soliti ‘passeggiare’ nel cuore del salotto della città.
 
In realtà, però, la chiesa di Santa Croce, resta un monumento a metà, poiché non è possibile ammirare la sua bellezza in toto. Ancora continuano, infatti, i lavori di restauro della facciata, lavori che hanno avuto inizio nell’ormai lontano 2011 e che continuano ad impedire la visione completa di una delle mete preferite dai turisti e che è a tutti gli effetti simbolo dell’identità culturale cittadina.
 
 «Quando termineranno questi benedett lavori?»  si chiedevano in tanti questa mattina in una piazza assolata in cui stridono i tubi metallici dell’impalcatura. È impensabile che non ci sia un’autentica mobilitazione anche e soprattutto per questo, per restituire alla città e al mondo intero la fruizione di uno dei gioielli barocchi più belli che, anche se illuminato di sera, rischia di perdere il suo fascino di giorno e di non restare più nel ricordo visivo dei tanti che lo vanno a visitare per conservare una cartolina di Lecce.