Arriva il via libera dal Consiglio di Stato: partono i lavori all’ex Convento di Parabita

Al termine di un lungo contenzioso, il Consiglio di Stato dà ragione alle ragioni del Comune di Parabita difeso dall’avvocato Pietro Quinto, e così possono finalmente partire i lavori all’ex Convento dei Domenicani. Rigettate, quindi, le pretese del Raggruppamento Cataldo.

Pronuncia importante quella che arriva direttamente dal Consiglio di Stato in merito alla vicenda relativa al ricorso proposto dall’architetto Daniele Cataldo contro il Comune di Parabita e l’ATI D’Appolonia circa l’affidamento dei servizi di ingegneria per la redazione del progetto esecutivo e la direzione dei lavori di efficientamento energetico del Palazzo ex Convento dei Domenicani e della scuola d’Infanzia Pisanello. Una vincenda lunga e che non poche polemiche aveva suscitato in sede amministrativa: il tutto perché la Soprintendenza aveva contestato il mancato affidamento della Direzione Lavori per l’ex Convento ad un architetto in luogo di un ingegnere. La diatriba aveva coinvolto, oltre il Comune di Parabita difeso dall’avvocato Pietro Quinto, l’Ordine professionale degli Ingegneri e l’Ordine professionale degli Architetti.
 
Una questione che, ovviamente, era diventata anche centrale nel dibattito politico locale con l’opposizione che si era schierata dalla parte dei ricorrenti. Già il Tar di Lecce, ad ogni modo, accogliendo i motivi difensivi dell’avvoacto Quinto  aveva rigettato il ricorso, ritenendo la non indispensabilità della presenza dell’architetto in relazione ai lavori di efficientamento energetico: il bando redatto  dall’Ufficio tecnico Comunale, quindi, era regolare in tutto e per tutto. La sentenza del Tar era stata appellata dall’architetto Cataldo, ma con la sentenza pubblicata questa mattina, la Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha preliminarmente accolto una eccezione difensiva che era stata ritenuta assorbita dalla sentenza del Tar dichiarando addirittura improcedibile il ricorso in primo grado del raggruppamento Cataldo.
 
Questo perché i componenti del Raggruppamento non hanno comprovato la sussistenza dei requisiti minimi previsti dal bando di gara con particolare riferimento all’esperienza maturata. Perciò il Consiglio di Stato ha dichiarato che il raggruppamento appellante non poteva neppure essere ammesso alla partecipazione alla gara e quindi non aveva la legittimazione a proporre ricordo. Il Consiglio di Stato ha altresì condannato il Raggruppamento dell’architetto Daniele Cataldo al pagamento delle spese di giudizio a favore del Comune di Parabita e dell’ATI D’Appolonia, aggiudicataria dei lavori.



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