‘Vita sul tacco’, le eccellenze archeologiche di Nardò approdano sul National Geographic

La rivista internazionale sul turismo dedica a Nardò un articolo intitolato ‘Life on the heel’, pubblicato sull’edizione Uk di giugno. Riguarda, in particolare, le eccellenze archeologiche del Distretto archeologico del Paleolitico e il Museo della Preistoria di Nardò.

Nardò “approda” sul National Geographic Traveller, la rivista internazionale dedicata al turismo tra le più prestigiose e pubblicata dalla celebre National Geographic Society, tra le più grandi istituzioni scientifiche ed educative no profit al mondo. Nell’ampio articolo dedicato alla Puglia dal titolo Puglia: life on the heel e pubblicato sull’edizione Uk di giugno, compare Nardò con le sue eccellenze archeologiche, in particolare il Distretto archeologico del Paleolitico, ricompreso nel Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio – Palude del Capitano, e il Museo della Preistoria di Nardò di prossima apertura, che ospiterà i reperti archeologici provenienti dal Distretto archeologico stesso.

L’attenzione dimostrata per Nardò e le sue eccellenze archeologiche da parte di una delle più importanti e conosciute riviste internazionali che parlano di turismo – rileva il sindaco Pippi Mellone – conferma l’azione positiva che l’amministrazione comunale sta svolgendo sul territorio in questa direzione, in sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto diretta da Maria Piccarreta e con l’assessorato alle Industrie Politiche e Culturali della Regione Puglia guidato da Loredana Capone”.

È doveroso un ringraziamento al gruppo di lavoro che si sta occupando del Museo della Preistoria – conclude – coordinato dalla direttrice Filomena Ranaldo, e quanti, come il Gruppo Speleologico Neritino presieduto da Vittorio Marras e come l’attuale Coordinatore del Parco Mino Natalizio, hanno creduto e negli anni si sono impegnati per questi risultati della Nardò archeologica”. 

Il reportage a cura di Julia Buckley mette in evidenza come il territorio del Parco abbia ospitato nelle numerose grotte preistoriche presenti al suo interno, l’uomo del Neanderthal (tra i 120 e gli 80 mila anni fa) e il primo uomo Sapiens di cui si abbia traccia in Europa (circa 45mila anni fa).

L’articolo, inoltre, mette in evidenza, grazie al contributo di Niccolò Marras e alle informazioni scientifiche di Filomena Ranaldo, quello che è uno spaccato del turismo di qualità, sostenibile e destagionalizzante su cui Nardò sta investendo tanto e su cui deve necessariamente continuare ad investire.



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