​Prevenzione e gestione del rischio suicidario: protocollo d’intesa tra Asl Lecce e Casa Circondariale

Protocollo d’intesa siglato presso la Direzione Generale della Asl di Lecce, in via Miglietta, che stabilisce regole e prassi per la gestione appropriata delle persone detenute a rischio suicidario. Un’equipe che garantirà un vero e proprio percorso di cura innovativo.

Persone fragili esattamente come le altre, anzi di più. Sono i detenuti che attendono il giudizio o scontano la pena e hanno un loro vissuto, fuori e dentro un carcere, che si portano dietro e, talvolta, può diventare troppo pesante da sopportare. Con conseguenze anche drammatiche che le direzioni della ASL Lecce e della Casa Circondariale di Lecce intendono prevenire, individuare e gestire. Le modalità operative per affrontare “il rischio suicidario nella popolazione carceraria” sono state fissate in un Protocollo d’intesa siglato presso la Direzione generale di via Miglietta, dal direttore generale Silvana Melli e dal direttore della Casa Circondariale Rita Russo, assieme al direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Lecce Serafino De Giorgi. Elaborato a cura dell’équipe di psichiatri del Dipartimento di Salute Mentale, stabilisce regole e prassi per la gestione appropriata delle persone detenute che sono a rischio suicidario e questo sarà un ulteriore strumento di lavoro innovativo ed efficace per la Polizia penitenziaria, già chiamata a re-inventare un nuovo modo di fare sicurezza all’indomani della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG).

Con questa intesa – ha detto il direttore generale Silvana Melli completiamo tutta la filiera assistenziale con équipe che operano all’interno dell’Istituto ed équipe che operano sul territorio, in tal modo garantendo un vero e proprio “percorso di cura” innovativo e concretamente centrato sui bisogni della persona, indipendentemente dal luogo in cui essa si trovi”. “Stiamo lavorando – ha rimarcato – in ogni direzione e a sostegno di tutte le fragilità, con l’obiettivo di costruire una Sanità che non lasci nessun bisogno senza risposta e sia in grado di farlo con le professionalità adeguate e gli strumenti migliori di cui ASL Lecce dispone. Un’azienda che, quando questi strumenti non ci sono, è capace di realizzarli dal nulla, sfruttando risorse ridotte ma anche competenze poliedriche, spirito d’iniziativa e le tante professionalità su cui può contare e che voglio ringraziare per l’impegno profuso anche in questa occasione”. 

Quanto sia delicato questo terreno, lo certificano le cifre dell’Istituto Superiore di Studi penitenziari, da cui emerge che il tasso dei tentativi di suicidio, rispetto alla popolazione generale, è più alto di 6 volte nei detenuti condannati e di 7,5 in quelli in attesa di giudizio. Uno scenario critico da gestire con strumenti, risorse e competenze che il direttore Rita Russo ha deciso con convinzione di mettere a disposizione dei quasi mille detenuti dell’Istituto di pena leccese: “Il Protocollo d’intesa condiviso con la ASL di Lecce – ha commentato il direttore della Casa Circondariale – è una conquista di rilievo che consente di dare specificità e professionalità negli interventi di sostegno che riguardano il rischio suicidario”. “Per questo è necessario ringraziare il direttore generale Silvana Melli – conclude – che è costantemente impegnata a migliorare l’area sanitaria penitenziaria con intelligenza e consapevolezza del ruolo che riveste”.

La rete assistenziale specialistica psichiatrica così disegnata dalla ASL Lecce si compone di un’équipe dedicata alle attività di consulenza a favore di tutti i detenuti, che verrà a breve integrata con l’apertura della Sezione Intramuraria per la Tutela della Salute Mentale, dotata di 20 posti letto e con assistenza garantita sull’intero arco delle 24 ore.

Alla stesura del protocollo ha collaborato un team di lavoro qualificato, frutto della collaborazione tra ASL e Casa Circondariale: Paola Calò (direttore UOC Campi – DSM Lecce), Maria Rosaria Grimaldi (dirigente medico SPDC Casarano – DSM Lecce), Sergio Papagni (dirigente medico CSM Casarano – ASL Lecce), Antonio Lezzi (direttore UOC Psicologia Clinica DSM Lecce), Alessandra Moscatello (direttore UOS Medicina penitenziaria), Riccardo Secci (comandante Polizia penitenziaria Casa Circondariale) e Alberto Tortorella (direttore Uo Rischio Clinico ASl Lecce).



In questo articolo: