​Masseria Canali Summer Fest presenta La Gitana, una bella storia d’integrazione in Salento

Un tempo apparteneva alla Sacra Corona Unita, ma oggi Masseria Canali che sorge sulla strada che conduce a San Vito dei Normanni è un luogo dove si semina e coltiva la legalità anche con eventi come quello in programma Giovedì 6 luglio.

Masseria Canali nasce come punto di riferimento nel mondo delle masserie didattiche, dei luoghi e delle persone che si occupano di sviluppo rurale, sociale e culturale per sperimentare nuovi stili di vita, conoscere, degustare cibo e condividere conoscenze.
  
Un tempo, questo spazio, apparteneva alla Sacra corona unita. Oggi, a qualche anno dalla confisca, Masseria Canali è aperto alla comunità e gestito dalla cooperativa Terre di Puglia – Libera Terra che in provincia di Brindisi semina la legalità e coltiva circa cento ettari di terreni agricoli confiscati e coltivati, oliveti, orticole e vigneti.
  
Da qui l’evento in programma giovedì, 6 luglio: Masseria Canali Summer Fest, un’iniziativa a tema, “La Gitana” che costruisce ponti immaginari verso mondi lontani, in un viaggio di conoscenza della cultura gitana.
  
Si inizia alle 20.00 con la proiezione del film-documentario “Gitanistan. Lo Stato immaginario delle famiglie rom-salentine”, realizzato da Pierluigi De Donno e Claudio Giagnotti, detto “Cavallo”, dall’allevamento di equini alla pizzica: la comunità rom in Salento è al centro del film.
  
È una storia di integrazione e vita vissuta, la pellicola prende in prestito il titolo dall’omonimo disco inciso dal gruppo musicale di Giagnotti, i Mascarimirì, nel 2010. Nato da padre italiano e da madre rom, il cantante salentino decide di andare alla scoperta delle proprie origini, trasformando Gitanistan in un lungometraggio che rivaluta una realtà affascinante e poco conosciuta: la presenza di gruppi di famiglie di origini rom ormai perfettamente integrate nella vita sociale e economica del Salento.
  
Gitanistan, dunque, non rappresenta emarginazione e pregiudizi, ma la testimonianza concreta di una convivenza dagli sviluppi davvero impensati, che affonda le radici in un tempo lontano, quando le comunità rom, in fuga dalla contrastata area balcanica, raggiunsero le coste calabre e, via via, il territorio leccese e brindisino, affermandosi, prima, come allevatori di cavalli da impiegare nei campi, poi come macellai e commercianti di carne di cavallo.
 
Una vicenda appassionante, che trova riscontro nelle famiglie intervistate da Giagnotti, le cui origini risalgono ai discendenti rom e il cui presente è legato al territorio italiano. Grazie ai loro racconti, si scoprirà perché in Salento è una tradizione culinaria così radicata mangiare carne di cavallo, e si potranno conoscere i segreti della Pizzica Scherma, la danza eseguita ancora oggi in occasione della festa patronale di Torrepaduli.
 
Alle 22.00, si celebrerà la cena rom-salentina, tra l’angolo della cartomanzia e le selezioni etno-world del dj set di Mascarimirì.
  
di Serena Pacella Coluccia



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