​Lavoratori tenuti in ostaggio nel cantiere e recinzioni distrutte, nuove accuse di Tap contro i manifestanti ‘violenti’

Nuove tensioni si sarebbero verificate nel cantiere di San Basilio, nelle campagne di Melendguno. Un gruppo di manifestanti, secondo quanto denunciato da Tap, avrebbe tenuto in ostaggio le guardie giurate. Altri, invece, avrebbero rimosso parte della recinsione.

A volte, nello scontro tra la multinazionale svizzera che ha deciso di far approdare il gasdotto nella bellissima spiaggia di San Basilio e gli attivisti che si oppongono alla realizzazione dell’opera e che difendono con le unghie e con i denti il territorio, si mettono da parte le parole e si usano altri mezzi per manifestare il dissenso. Più volte, infatti, la protesta ha assunto pieghe poco “corrette”.
  
L’aggressione subita dalle guardie giurate che ‘sorvegliano’ il cantiere nelle campagne sul litorale di San Foca è solo l’ultimo esempio del volto violento di alcuni oppositori. Come denuncia in una nota Tap, nella tarda serata di ieri – primo maggio – un gruppo composto da una decina di persone, probabilmente appartenenti alla frangia più estrema del presidio NoTap, avrebbero impedito il cambio turno dei vigilantes. Come se non bastasse, quelle rimaste intrappolate nell’area recintata sarebbero state bersagliate con dei sassi. Le pietre, fortunatamente, non hanno colpito nessuno, ma hanno causato non pochi danni alle automobili di servizio.
  
Non contento, il gruppo di scalmanati avrebbe pesantemente insultato e minacciato i lavoratori presenti, mentre altri, con arnesi professionali provvedevano a tagliare ben trentacinque grate della recinzione, cinque delle quali oltre ad essere state rimosse sono state rubate.
  
Una guardia giurata rimasta all’interno del cantiere ha immortalato tutto e il video ‘incriminato’ è stato postato sulla pagina facebook ufficiale della multinazionale. Dell’episodio sono state informate le forze dell’ordine.
  
Solo poche ore fa, la polemica su quei manifestanti che avrebbero impedito alle autobotti di raggiungere il cantiere per innaffiare gli ulivi espiantati, ma rimasti a casa.  

La replica del Comitato No Tap non si è fatta attendere, ma sul post pubblicato si legge una versione ben diversa dell'accaduto: “Sulla pagina di Tap – scrivono – è apparso un video della scorsa notte su alcuni momenti di scontri verbali con i vigilantes. Al cambio di guardia, verso le 23 circa, alla chiusura del cancello centrale del cantiere, una volta al sicuro, un dipendente di Almaroma ha preso di mira un giovanissimo presidiante. Al nostro compagno è stato detto più volte da questo supereroe di Tap che una volta finito il servizio di turno sarebbe uscito dal cantiere e l'avrebbe massacrato di botte, ripetendogli spesso la parola 'tanto a tie te zziccu' (tanto a te ti prendo). Il nostro compagno aveva l'unica colpa di avergli suggerito di calmarsi mentre discutevano con un altro presidiante. Il tono del dipendente era da 'bullo del paese' (…). Mettiamo le cose in chiaro, continuano ancora a screditarci, facendoci sempre passare per i violenti, ma noi non ci lasciamo intimidire”. 



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